Una settimana di eventi sui crimini del colonialismo italiano e le sue eredità a cura della Rete Yekatit 12 – 19 febbraio

Fra i molti crimini commessi dagli italiani nelle loro colonie africane e in generale in qualsiasi territorio occupato sarebbe difficile stabilire quale sia il più odioso ed efferato, se le deportazioni di decine di migliaia di libici in campi di concentramento che nulla avevano da “invidiare” a quelli nazisti (citati nel mio romanzo Mare in fiamme), se il massacro di uomini, donne e bambini con gas letali durante la campagna d’Etiopia, se la devastazione totale della Grecia occupata con una popolazione che fu decimata dalla fame tanto da destare le proteste degli stessi amministratori locali fascisti, se infine, ma si potrebbe andare aventi per molte pagine, le fucilazioni sommarie nei territori di quella che oggi chiamiamo “ex Jugoslavia”. Di certo, in questo poco invidiabile palmarès, il massacro di Addis Abeba del 19 febbraio 1937 è particolarmente significativo della reale portata dei danni irreparabili causati dal periodo peggiore della nostra storia coloniale, quello fascista. A quel periodo risale ad esempio l’illustrazione di sopra, una delle tante con cui nel nostro Paese veniva sdoganata, nei mass-media del tempo, l’idea razzista dell’inferiorità animalesca degli indigeni delle colonie. Ben prima delle note leggi razziali.

La strage fu una rappresaglia di proporzioni e violenza inaudite, ordinata in seguito al fallito attentato al viceré d’Etiopia Rodolfo Graziani. Esercito, camicie nere, ma anche operai, impiegati, civili coloniali scesero in strada con il tacito nulla osta a trasformare la città in una immensa macelleria umana a cielo aperto, con l’uso di bastoni, badili, pugnali e armi da fuoco. Intere famiglie furono bruciate nelle loro case, chiunque avesse la pelle scura poteva essere colpito a morte senza nessuna pietà e nella totale impunità.

Yekatit 12

Nel calendario copto il 19 febbraio, giornata di lutto nazionale, corrisponde allo Yekatit 12. È questo il nome della piazza di Addis Abeba dove l’obelisco qui sopra (immagine da Wikipedia) ricorda l’eccidio. Ecco perché la neonata Rete Yekatit 12-19 Febbraio, costellazione aperta, fluida e informaleYekatit 12 formatasi dal basso grazie a soggetti e associazioni che da anni si interessano della storia coloniale italiana e delle sue difficili eredità e conseguenze, organizza dal 13 al 19 febbraio a Roma una settimana di riflessioni, passeggiate, concerti, proiezioni, dibattiti e altre iniziative per contribuire ad avviare un processo di riflessione collettiva e studio sui crimini del colonialismo italiano e sulle sue conseguenze nella contemporaneità. Le iniziative e gli eventi vogliono sostenere e promuovere l’applicazione della mozione 156 approvata dall’Assemblea Capitolina il 6 ottobre 2022 per la ri-significazione dell’odonomastica coloniale presente nella città di Roma e l’istituzione del 19 Febbraio come “Giornata di riflessione sui crimini e sulle eredità del colonialismo italiano”.

Via SciréRoma, con oltre 150 odonimi, è il luogo d’Italia più connotato dall’esperienza storica coloniale, il luogo dove avviare un simile processo, attraverso interventi di contestualizzazione e didascalie, di questi tantissimi odonomi coloniali, esplicitando le verità storiche a cui la loro intitolazione fa riferimento. Per capire meglio contesto e finalità vi consiglio di ascoltare questa intervista.

Dal 13 al 19 febbraio in molti luoghi della città di Roma, un intenso programma di eventi (per lo più gratuiti) verrà quindi offerto alla cittadinanza grazie alla generosità di associazioni, enti, istituzioni, librerie, gruppi informali, artiste/i, studiose/i della Rete Yekatit12-19Febbraio, che hanno messo a disposizione i loro spazi, il loro lavoro e il loro tempo per costruire spazi di riflessione e incontro, in un’ottica di condivisione e di rete.