Micromega: il colonialismo italiano in Africa

colonialismo italiano in Africa
Il numero 7 della rivista diretta da Paolo Flores d’Arcais, in edicola, libreria, ebook e iPad dal 5 novembre scorso, si è aperto con un focus dedicato ai crimini del colonialismo italiano in Africa e alla necessità che essi trovino posto nella memoria nazionale, ovvero uno dei temi principali che hanno ispirato la stesura di Mare in fiamme. Il focus include peraltro un’attenta e preziosa rassegna dei materiali usati nelle scuole per l’insegnamento di questi argomenti. Non a caso, proprio la scuola (al di là del grado scolastico di insegnamento) è un altro tema del mio romanzo.

Copiamo il seguente testo dal sito della rivista:
“Se infatti le stragi nazifasciste sono ormai parte di ‘una memoria storica provata’, non si può dire che i crimini compiuti durante il periodo di occupazione italiana di Eritrea, Somalia, Libia ed Etiopia siano parte della memoria collettiva della nazione. Valeria Deplano illustra le ragioni di tale assenza, mettendo in luce come tenere memoria degli episodi di violenza in cui gli italiani non sono vittime ma carnefici significhi mettere in discussione il modo in cui l’Italia repubblicana si è presentata e rappresentata fin dagli anni Quaranta; Giuliano Leoni e Andrea Tappi ripercorrono invece le fasi che hanno caratterizzato i manuali di storia in uso nelle scuole italiane in materia di colonialismo, dalle omissioni e reticenze di un tempo alla maggiore complessità interpretativa di oggi (che resta però sempre unilaterale)”.

Insieme ad altri pregevoli contenuti su temi non meno importanti, nello stesso numero va anche segnalato l’articolo di Valerio Nicolosi che “ci conduce lungo le rotte dei migranti: un percorso di sofferenza e totale assenza di diritti, sotto lo sguardo indifferente, quando non cinico, dell’Europa”. Altro tema molto caro a chi vi scrive, correlato al precedente e ampiamente affrontato nel romanzo.

Anche in considerazione della transizione editoriale che la rivista sta attraversando, esorto tutte e tutti a procurarsi questo numero in particolare, seguendo i link che troverete in cima alla presentazione del numero nel sito web della rivista, QUI.