Ursula Kroeber Le Guin

Ciao Ursula, maestra di vita e di fantascienza.

Ursula K. Le Guin Copyright © by Marian Wood Kolisch
Copyright © by Marian Wood Kolisch

Quando scrissi Ferro Sette mi venne naturale rubare a Ursula Kroeber Le Guin il nome “Ramarren” dal romanzo “Città delle illusioni” per farne il cognome del mio protagonista, Tobruk Ramarren. Ma non basta. Nel romanzo di UKL Ramarren ha una specie di “doppia identità”, e il nome del suo alter ego è Falk. Presi anche questo, usandolo per il figlio di Tobruk, con il risultato di avere un nome e cognome (Falk Ramarren), che riunisce le due identità in un solo personaggio, del quale nel primo libro si annuncia la prossima nascita.

Ho sempre raccontato aneddoticamente l’origine del nome dei miei personaggi come un omaggio a questa immensa scrittrice, ma in realtà fu un vero e proprio furto. Senza l’aggravante della premeditazione, però. Come un bambino che passa davanti al bancone delle caramelle e se ne mangia una, senza pagarla. A mia discolpa posso dire che a quel tempo non pensavo che qualcuno avrebbe mai pubblicato quello che stavo scrivendo. Invece accadde. Terminai il romanzo e lo pubblicai.

Il bambino era cresciuto e si ricordò del debito. Preso dalla vergogna e dalla necessità di saldarlo in qualche modo, sperai che una confessione accompagnata da una copia del libro potessero rispondere allo scopo, e inviai a Ursula K. Le Guin l’una e l’altro. In quella lettera, però, ammetto che parlai di “omaggio”. Io, che inviavo a UKL una copia del mio libro, e per giunta con tanto di autografo! È proprio vero che l’ego degli scrittori non conosce confini. Sarò cestinato, ma in qualche modo mi sarò sdebitato, pensai. E invece, dopo appena qualche giorno, mi arriva una lettera manoscritta, con la firma che si può vedere qui sopra. UKL mi ringraziava, mi prometteva che avrebbe letto il libro tenendo il dizionario a portata di mano e mi augurava di trarre gioia dalla scrittura. Fu proprio grazie a quelle parole, penso, che proseguii in quest’avventura.

Però… non avevo affatto risolto il mio problema. Da debitore di una gustosa caramella, ero diventato debitore di un tir carico di casse di gustose caramelle.

Ursula se n’è andata qualche giorno fa.

Ho cercato di ricordarla trasmettendo al pubblico l’immagine che mi sono fatto io della sua vita e della sua carriera, sul sito web del settimanale Left e in un’intervista radiofonica alla Radiotelevisione Svizzera. Ringrazio di cuore entrambi per la loro sensibilità. 

Ma non posso più illudermi: sdebitarsi sarebbe impossibile e questi sforzi non saranno sufficienti.

Se non avete mai letto i suoi romanzi, vi invito a farlo. A questo link ci sono i titoli più noti, mentre qui si possono cercare quelli disponibili nel sistema OPAC .

Ciao, grande Donna.